La comunicazione è
responsabilità

A cura di NT Next - Evolving Communication

In seguito all’analisi dei dati raccolti ad aprile 2021, erano stati identificati quattro temi altamente rilevanti per il contesto comunicativo italiano: la digitalizzazione, il viaggio, i consumi e la cultura.  Questo articolo si inserisce in continuità con quanto analizzato durante la prima rilevazione.
Oltre all’aggiornamento dei dati, sono stati accorpati gli approfondimenti relativi ai consumi e ai viaggi, per dare più spazio alle considerazioni relative alla sostenibilità. 

A partire dalla consapevolezza che la comunicazione è anche responsabilità, l’analisi si sviluppa secondo i seguenti temi:

  1. La digitalizzazione orientata alle relazioni
  2. Consumi e sanificazione
  3. Cultura e comportamenti comunicativi
  4. Sostenibilità: la responsabilità e le scelte



La digitalizzazione orientata alle relazioni




La prima rilevazione di Stetoscopio 2021 mostrava come il processo di digitalizzazione avesse subito, in seguito al lockdown, una brusca accelerazione.

Da un lato lo smartworking e la didattica a distanza, dall’altro la ricerca di esperienze d’acquisto più sicure, avevano dato una forte spinta alle skill digitali e a una maggior diffusione degli strumenti, affermando di fatto il digital come il terreno più fertile per coltivare le proprie relazioni. 

Rispetto a quanto riscontrato 7 mesi fa, oggi la digitalizzazione conferma quasi perfettamente i dati raccolti lo scorso aprile: il 56% degli italiani si ritiene infatti esperto o molto esperto per quanto concerne le proprie skill digitali. 

La tendenza è avvalorata dai dati relativi agli acquisti online. Nonostante si assista a una generale contrazione rispetto al primo semestre del 2021, probabilmente connessa al desiderio di tornare a frequentare punti vendita fisici dopo mesi di chiusure, il comportamento può ritenersi oggi un’abitudine consolidata rispetto all’era Pre-Covid, soprattutto in determinate categorie merceologiche (prodotti culturali, tecnologici/informatici e piccoli elettrodomestici).


Q19 - Indichi qual è oggi il suo canale di acquisto più utilizzato per questi prodotti.



Risparmio di tempo e denaro e una maggiore possibilità di accesso alle informazioni sono ritenuti i principali vantaggi della digitalizzazione. Seguono la sostenibilità ambientale, il miglioramento delle condizioni di salute e la capacità degli strumenti digitali di ampliare le opportunità lavorative, come diretta conseguenza dello smart working, sempre più apprezzato dai lavoratori (il 63% degli intervistati vorrebbe lavorare da remoto ​​almeno una volta a settimana, rispetto al 61% di aprile 2021).

Il massiccio impiego degli strumenti digitali, principalmente connesso alla diffusione del lavoro agile e della didattica a distanza, ha comportato un’evoluzione del pensiero degli italiani rispetto alla digitalizzazione, oggi molto più orientato alle tematiche sociali rispetto a quelle tecnologiche: la perdita del contatto umano, l’analfabetismo digitale e l’impatto sulla salute personale sono infatti le questioni più rilevanti per gli intervistati. 

Di fronte a questa crescente sensibilità nei confronti dei rischi della digitalizzazione, la responsabilità di chi sviluppa strumenti, tecnologie e contenuti (dalle società di comunicazione e innovazione come noi, alle aziende e alle associazioni) diventa fondamentale per guidare gli utenti verso un utilizzo virtuoso, consapevole e orientato alla qualità e alla giusta misura di utilizzo.

All’interno di questo scenario, quale sarà il ruolo del Metaverso? In attesa di scoprirlo, il phygital si conferma ancora oggi la più innovativa ed efficace strada per unire i due mondi.




Consumi e sanificazione




I dati riguardanti i consumi degli italiani ci confermano come una popolazione estremamente attenta alla cura e tutela della nostra quotidianità. 

La pulizia dell’ambiente domestico e la sua salvaguardia appaiono oggi sempre più importanti. Analizzando la piramide dei consumi, spiccano tra quelli ritenuti essenziali i prodotti per la cura della casa, secondi solo a quelli alimentari.

Anche il posizionamento degli elettrodomestici all’interno della piramide conferma il trend, tanto i piccoli, i quali avevano visto un incremento della propria considerazione già nella scorsa rilevazione, quanto quelli grandi, che registrano oggi uno spostamento verso la base della piramide, diventando prodotti estremamente utili sulla soglia di quelli essenziali.


Q20 - ...Per ognuno di essi dove colloca queste voci tra queste categorie: ESSENZIALE - UTILE - PROCRASTINABILE - ACCESSORIO



Il lockdown e gli strascichi di insicurezza che ne sono derivati ci hanno portato a una rivalutazione della casa, diventata un ambiente da vivere, non solo in senso letterale ma anche metaforico. Come era prevedibile però, il progressivo ritorno alla normalità ci ha portato nell’ultimo periodo a svincolarsi dal concetto di casa che si era creato (come si evince ad esempio dallo spostamento di abbonamenti e streaming e della ristorazione a domicilio verso l’alto della piramide).

È responsabilità dei brand, soprattutto quelli che operano all’interno del segmento di riferimento, riuscire oggi a mantenere vivi quella serie di valori positivi che avevamo riscoperto nel lockdown, come l’unione, la famiglia, l’affetto quotidiano e il calore domestico.

Casa ma non solo.

A conferma delle previsioni che erano state fatte in seguito alla prima rilevazione, gli italiani si dichiarano desiderosi di viaggiare. Rispetto alla prima rilevazione del 2021, è stata registrata un’inversione di tendenza dello spostamento, all’interno della piramide, di viaggi e weekend fuori porta che, pur rimanendo tra i consumi procrastinabili, scivolano verso il basso, avvicinandosi alla soglia di quelli ritenuti utili.



Cultura e comportamenti comunicativi




Avevamo chiuso l’approfondimento della scorsa rilevazione lanciando una sfida.

“Una delle sfide dei prossimi mesi, a partire dal piano comunicativo, sarà dunque quella di assumersi la responsabilità di tornare a stimolare i valori costruttivi che hanno caratterizzato il nostro paese, quali la capacità imprenditoriale, la solidità e la resilienza, con l’obiettivo di trasmettere messaggi positivi per risollevare la fiducia degli italiani e affrontare il futuro.”


A distanza di 7 mesi, purtroppo, la tendenza non ha ancora registrato un’inversione.


Q31 – Quale crede sia il mezzo di informazione PIÙ ATTENDIBILE attualmente a disposizione?
Q32 – Ed invece quale pensa sia il mezzo di informazione MENO ATTENDIBILE attualmente a disposizione?



Gli italiani non sembrano trovare una fonte d’informazione realmente attendibile: nessuno tra gli strumenti indicati riesce ad ottenere la fiducia di una buona fetta della popolazione. Quello che gode di maggior credibilità (TV e telegiornali) è ritenuto il più attendibile solo da un italiano su quattro e, in contrapposizione, il meno credibile per uno ogni sei.

Un dato che assume contorni ancor più allarmanti se si considera che il 20% degli intervistati (percentuale che occupa la seconda posizione di questa analisi) ritiene che nessuno degli strumenti proposti sia il più affidabile. Gli italiani sembrano andare maggiormente d’accordo sulla demonizzazione dei Social Network, ritenuti dal 36% degli intervistati la fonte d’informazione meno affidabile, in quanto imputati principali della diffusione di fake news e disinformazione. Da addetti ai lavori nel mondo della comunicazione, percepiamo questo dato come profondamente allarmante per il grado di consapevolezza che si sta sviluppando tra le persone. Se a questo 36% sommiamo coloro i quali hanno indicato i siti internet come strumento meno affidabile (5%), arriviamo ad un 41% di intervistati che reputa il web totalmente inattendibile. Oggi Internet è in realtà la più grande fonte di informazione a nostra disposizione. Da Wikipedia ai Social Network, passando per blog, siti di approfondimento, riviste digitali e decine di altri strumenti, il Web ogni giorno offre ad ognuno di noi la grande opportunità di scegliere, tra milioni di voci, quale ascoltare. È oggi fondamentale che le persone riescano ad utilizzare questa grande risorsa in modo opportuno, diventa dunque nostra responsabilità fornire agli utenti gli strumenti per approfondire il pensiero e la costruzione di un proprio sistema di selezione e ricerca.



Sostenibilità: la responsabilità e le scelte




Quello della sostenibilità è oggi uno dei temi più “caldi” all’interno dell’agenda mondiale, nella nuova rilevazione di Stetoscopio 2021 abbiamo interrogato gli italiani sulle sue componenti. Prevedibilmente, il 57% degli intervistati ha associato la sostenibilità a temi di natura ecologica. A colpire maggiormente è invece quel 36% che ha accostato il termine “sostenibilità” alle sue declinazioni di tipo sociale (25%) ed economiche (11%). Una grossa fetta di popolazione che dimostra una sorprendente e più completa concezione del tema, inteso come sintesi delle sue tre sfere: ambientale, economica e sociale.


Q36 - Pensando alla parola SOSTENIBILITÀ, a quale dei seguenti concetti l’associa maggiormente?

Q39 - Quali azioni ha intrapreso per rendere il suo stile di vita più sostenibile e consapevole?



La sensibilità degli italiani verso una visione onnicomprensiva della sostenibilità è confermata dai dati riguardanti le azioni intraprese dagli individui per rendere il proprio stile di vita più sostenibile e consapevole: la riduzione dei rifiuti e quella degli sprechi energetici e delle risorse sono infatti comportamenti che, oltre a riguardare direttamente la sfera ambientale, si riflettono inevitabilmente anche su quella economica e sociale. 


Q38- Quanto ognuna di queste è importante per Lei nel preferire e/o scegliere una marca rispetto ad un’altra ?



Negli ultimi anni le aziende hanno fatto della sostenibilità ambientale uno dei terreni maggiormente battuti in ambito comunicativo, oggi però è doveroso prendere in considerazione anche le altre forme di sostenibilità, delle quali i potenziali clienti sono sempre più consapevoli.

All’interno di questo contesto è responsabilità di un’azienda riuscire a valorizzare e concretizzare la propria CSR (Corporate Social Responsibility) nella sua accezione più ampia, e riuscire a comunicarla in modo chiaro e realmente efficace. 

Di fronte a un pubblico sempre più sensibile all’argomento e di conseguenza sempre più attento alla sua comunicazione, lo scivolone è dietro l’angolo: per comunicare l’impegno sostenibile non è più sufficiente curare in maniera oculata l’organizzazione dei contenuti e delle pubblicazioni, è necessario che l’intera azienda faccia dei comportamenti sostenibili qualcosa di realmente proprio, e l’unico modo per farlo è coinvolgere in prima persona i collaboratori attraverso azioni pratiche, attive e misurabili.


Q40 - In Italia, quali dei seguenti settori si stanno impegnando maggiormente a innovare con un approccio realmente sostenibile, anziché “di facciata” (green washing)?



Il brand activism, ossia la chiara volontà da parte dell’azienda di assumersi responsabilità in ambito sociale, è oggi fondamentale. La comunicazione da sola non basta, deve essere intesa come uno strumento di supporto e di diffusione per idee e azioni concrete: Greenwashing e Pinkwashing sono solo due dei termini che i consumatori hanno iniziato ad utilizzare per screditare una marca. 

Secondo i dati raccolti, i settori più impegnati attivamente nei confronti di un’innovazione sostenibile sono quello energetico (33%) e quello alimentare (28%), ma a sorprendere maggiormente è il fatto che quasi un terzo degli italiani (il 28%, al secondo posto nel grafico) ritenga che nessun settore sia realmente impegnato nella sostenibilità: un dato che deve far suonare il campanello d’allarme. La sostenibilità è infatti oggi una delle leve di mercato: un italiano su 2, a parità di prezzo, vede nell’innovazione e nella sostenibilità dei vantaggi decisivi per la scelta del prodotto mentre 1 su 3 è addirittura disposto a spendere di più per acquisti che siano realmente sostenibili.

L’incidenza sale ulteriormente nella fascia d’età che va tra i 18 e i 24 anni (confermando la Generazione Z come la più sensibile all’argomento), che vede nel settore dei trasporti il più connesso alla tematica.


Q41 - Sarebbe più propenso ad acquistare un prodotto/servizio sviluppato in maniera innovativa e che considera gli impatti sociali ed ambientali, rispetto a prodotti/servizi innovativi che non ne tengono conto?

Q37 - Per ognuno degli ambiti che trova di seguito indichi quanto incide la sostenibilità nello scegliere una marca o un fornitore rispetto ad un altro?



Azioni concrete e comunicazione devono dunque oggi tendersi la mano e abbracciare la CSR nel suo insieme per riuscire ad ottenere dei risultati.

In una situazione in cui siamo in bilico tra emergenza e ricostruzione, tra digitalizzazione e alienazione digitale, tra cura della persona e sostenibilità, è nostra responsabilità trovare e fornire soluzioni di equilibrio su cui costruire la ripartenza.

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